Lisbona, una delle capitali europee della Street-Art - itLisbona

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ARTE PASSEGGIANDO

Lisbona, una delle capitali europee della Street-Art

Tamara Alves, Largo D. Luís, Lisbona. Foto: Manuel Manso/TimeOut

A molti potrà sembrare un problema secondario per la collettività, ma non lo è affatto. In primis, perché parliamo di quello che per molte capitali europee rappresenta una “piaga” da combattere a suon di multe e altre pene, che contemplano persino la detenzione. In secondo luogo, perché con l’approccio giusto questa piaga si può convertire in un bene pubblico, e in un valore aggiunto del così detto turismo culturale. In una parola, si può trasformare in Arte. Come ha capito Lisbona, che dopo anni tesi a sviluppare una intelligente politica “graffiti-friendly”, ha praticamente risolto il problema dei murales, arrivando ad essere annoverata tra le migliori città al mondo per ammirare Street-Art.

Os Gêmeos, Av. Fontes Pereira de Melo, Lisbona. Foto: collater.al

Una galleria a cielo aperto

Pixel Pancho + Vhils, Av. Infante Dom Henrique, Lisbona

Nel 2008, infatti, i tecnici del Comune hanno semplicemente concluso che forse era meglio controllare il fenomeno, piuttosto che combatterlo. A tal proposito è stata creata la GAU – Galeria de Arte Urbana, un’unità ufficiale del Departimento de Património Cultural che si occupa di individuare e concedere gratuitamente agli artisti che ne fanno domanda pareti e altri spazi della città, nel rispetto del patrimonio esistente. Risultato? I graffiti illegali sono drasticamente diminuiti, e l’opinione pubblica – che li associava alla delinquenza e al vandalismo – oggi accoglie con piacere ogni nuova opera, che oltre a riqualificare intere aree ed edifici cittadini, attira visitatori.

Bordalo II, Belém, Lisbona

Si è così creato un business, con sempre più stranieri che arrivano per ammirare le opere di maestri internazionali come il locale Vhils o il nostro Blu e la conseguente nascita di agenzie specializzate in tour dedicati alla Street-Art. Perché gli interventi non si limitano ai cassonetti della raccolta differenziata o a qualche muro periferico. Cartelloni pubblicitari, mezzi di trasporto pubblico (tra i quali anche i celebri tram) e persino le facciate di interi palazzi del centro sono stati trasformati in pezzi unici da artisti come Gonçalo MarPixel Pancho (anche lui italiano) e decine di altri writers. Pitture alle quali bisogna aggiungere le creazioni di Bordalo II, che ha puntellato la città con imponenti sculture realizzate appena con rifiuti.

Il fenomeno Vhils

Vhils, Av. da Índia, Lisbona. Foto: Alexander Silva

Ma sono soprattutto le opere di Vhils che negli ultimi anni hanno catalizzato l’attenzione dei media e del pubblico. L’artista lisboeta è infatti diventato famoso per la sua personalissima e ingegnosa tecnica, che lo vede letteralmente scavare le pareti sulle quali lavora, utilizzando dallo scalpello al martello pneumatico, a piccole cariche esplosive. È così che i suoi realistici ed espressivi ritratti emergono a poco a poco dalla stessa materia della superficie.

Vhils, R. do Cais de Alcântara, Lisbona. Foto: Ana Matei, amjourneys.com

Oggi Alexandre Farto (questo il suo vero nome), al pari di Banksy, è uno degli artisti di Street-Art più celebri e cari del settore (l’anno scorso, una sua opera è stata venduta in un’asta benefica per 15,5 milioni di euro); non solo il suo lavoro è stato presentato nelle maggiori gallerie d’Arte Moderna del mondo – da Parigi a Los Angeles, da Londra a New York – ma Vhils è stato chiamato anche a collaborare ad un videoclip degli U2, il che è di per sè una consacrazione.

La città disegnata

Andrea Tarli, Largo da Achada, Lisbona

Con artisti di questo calibro, è evidente come la forma d’espressione sia diventata strategica nella promozione artistica di Lisbona, al pari dei suoi azulejos e dei suoi musei. Mentre continua la lotta al fenomeno dei tags (le “firme” che spesso riempiono le pareti delle nostre città) con interventi mirati di pulizia, sono stati inaugurati diversi spazi pubblici dedicati all’Arte Urbana. Alcuni di questi sono aperti, nel senso che chiunque può accedervi liberamente in qualunque momento; altri necessitano di autorizzazione: gli interessati trovano tutti i dettagli nel sito ufficiale della GAU. Per chi invece volesse approfondire la conoscenza della città “disegnata”, la casa editrice Zest ha pubblicato recentemente 2 volumi dedicati proprio ai graffiti della capitale portoghese: Street Art Lisbon e Street Art Lisbon 2, pratici libretti tascabili che raccolgono centinaia di opere di Street-Art sparse per tutti i quartieri di Lisbona.

Lisbona, una delle capitali europee della Street-Art ultima modifica: 2019-01-03T05:53:56+00:00 da Marco Sabatino

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