"Estamos juntos": tre storie di volontariato a Lisbona

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“Estamos juntos”: tre storie di volontariato a Lisbona

Il volontariato è sicuramente qualcosa di prezioso sia per i beneficiari che per chi lo pratica: una maniera socialmente utile per mettersi in gioco sviluppando le proprie competenze e la propria empatia. Ma quando lo si fa all’estero, diventa anche un’occasione per conoscere la cultura e magari apprendere la lingua del Paese ospitante. Sono tanti i giovani che ogni anno partono dall’Italia per trascorrere un periodo di volontariato all’estero, e Lisbona negli ultimi anni è diventata una delle capitali europee più recettive.

Le basi di una scelta importante

Fabrizia, Anna e Viviana sono arrivate nella capitale portoghese grazie al progetto Estamos Juntos promosso dalla Caritas diocesana di Ragusa. Selezionate tra 16 candidate, le ragazze si sono ritrovate a condividere casa e, ben presto, anche amicizie e tempo libero. Fabrizia, ventottenne di Modica, stava concludendo la laurea specialistica in sociologia quando ha saputo del progetto e ha pensato che sarebbe stato l’ideale per un impegno “sul campo”; ha svolto il suo servizio presso la Comunidade Vida e Paz in favore dei senza dimora, partecipando alle missioni notturne e alle attività del centro diurno per persone con dipendenze, integrandosi in una squadra di centinaia di volontari.

631 è il numero di volontari impiegati nei vari rami della Comunità

Anna, veneta ventottenne di Belluno laureata in Comunicazione, è la “veterana” del gruppo: ha già svolto il Servizio Civile e il Servizio Volontario Europeo e il progetto le è sembrato un’ottima occasione per proseguire la sua esperienza umanitaria. Ha svolto servizio per il JRS Portugal, Servizio Gesuita per i Rifugiati, presso un centro di accoglienza temporanea per profughi provenienti principalmente dalla Siria e dall’Iraq. Si è occupata principalmente di affiancare le attività ricreative del Centro, oltre naturalmente a curarne la comunicazione.

Dalla fine del 2015 al febbraio 2018, il Portogallo ha ricevuto 1674 rifugiati. Foto: publico.pt

Infine Viviana; ventiquattrenne siciliana di Acate, diplomata al liceo artistico con una specializzazione in ceramica, ha vissuto la sua prima “avventura” lontana da casa, convinta che l’esperienza sarebbe stata per lei un’opportunità di crescita umana e professionale. Ha prestato servizio presso la Caritas di Lisbona, dove ha aiutato le educatrici della scuola d’infanzia interculturale e integrato il gruppo di volontari della bottega solidale.

L’interno della bottega solidale della Caritas Diocesana di Lisbona

Un’esperienza che arricchisce la vita

Indipendentemente dalle loro attività, Fabrizia, Anna e Viviana si sono sentite ottimamente accolte dalle strutture che le hanno ricevute. E si sono perdutamente innamorate di Lisbona, città a sua volta straordinariamente accogliente e accessibile. Oggi che la loro esperienza è terminata, è tempo di bilanci: cosa ha lasciato in loro l’esperienza vissuta nella capitale portoghese? Perché un giovane dovrebbe uscire dalla propria zona di comfort per mettersi a disposizione degli altri? Lo abbiamo chiesto direttamente a loro. « Quello che porterò a casa con me », dice Fabrizia, « sono le persone che ho incontrato. All’inizio ascoltare le loro storie così forti mi è risultato difficile. Ma è quello che mi ha colpito dritto al cuore. Ancora non posso dire di aver trovato il mio posto nel mondo, ma sicuramente posso dire che posto voglio nel mondo: aiutare le persone in condizione di estrema marginalità ».

Viviana, Fabrizia e Anna

Anche le parole di Anna riflettono gratitudine verso le persone incontrate: « Credo sia vero quando si dice che la vita ti mette davanti le persone di cui hai bisogno. Sono ancora più convinta dell’importanza del volontariato, quale mezzo per conoscere se stessi e, come è successo a me, trovare la propria strada ». Viviana, la più piccola del gruppo, parla di maturazione personale: « Ho imparato a fondare relazioni profonde, che mi hanno fatto uscire dai confini della mia soggettività, aprendomi all’accoglienza ». Estamos Juntos: restiamo in contatto. Una forma lusofona di salutarsi, ma anche il nome di un’esperienza indimenticabile, all’insegna del solidarietà e del multiculturalismo. Dimensioni nelle quali Lisbona è maestra.

“Estamos juntos”: tre storie di volontariato a Lisbona ultima modifica: 2018-12-17T06:06:38+00:00 da Jenny Campagnolo

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