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Lisbon Storie: un documentario sugli italiani a Lisbona

Negli ultimi anni la comunità italiana in Portogallo è cresciuta sensibilmente. Secondo una relazione pubblicata nel giugno scorso dal SEF (Serviço de Estrangeiros e Fronteiras) il numero di nostri connazionali regolarmente residenti nel Paese ha registrato un aumento del 50% solo nel 2017. La maggior parte di questi vive e lavora a Lisbona. La capitale portoghese sembra esercitare un fascino irresistibile negli italiani. Massimiliano Rossi, Luca Onesti e Daniele Coltrinari hanno provato a dare una spiegazione al fenomeno nel documentario Lisbon Storie – Storie di italiani a Lisbona.

Grafica per la locandina del film

Storie di passione

« Perché gli italiani continuano a trasferirsi numerosi in Portogallo? Cosa li spinge ad arrivare a Lisbona e, soprattutto, cosa li spinge a rimanere? ». Questa la domanda che fa da premessa al film, uscito ufficialmente il 9 aprile 2016 al Festival del Cinema Italiano di Lisbona. La risposta secondo gli autori del documentario sta nella passione, « che è un pò il tratto distintivo degli italiani che vivono qui », spiegano, « qualcosa che non ha strettamente a che fare con il lavoro, è più uno stato dell’anima. All’inizio era una curiosità personale, cercare di investigare sul perché molti italiani scegliessero il Portogallo per vivere e lavorare, confrontare in qualche modo le loro motivazioni con le nostre ». Si, perchè Massimiliano Rossi, Daniele Coltrinari e Luca Onesti fanno loro stessi parte di questa “ondata tricolore”.

Da sinistra a destra: Luca Onesti, Daniele Coltrinari e Massimiliano Rossi

Massimiliano, traduttore e insegnante di italiano, si divide tra Roma e Lisbona ormai dal 2007. Daniele, romano anche lui, e Luca, cosentino, frequentano la città più o meno dallo stesso periodo; sono un giornalista freelance il primo e un fotografo il secondo, noti per essere i fondatori di Sosteniamo Pereira, probabilmente il primo blog giornalistico italiano a occuparsi con continuità di Lisbona e del Portogallo; insieme hanno pubblicato 40 anni dopo la Rivoluzione dei Garofani e C’era una volta in Portogallo. « Per scovare gli italiani a Lisbona siamo partiti da amicizie in comune. In seguito ci siamo messi alla ricerca di professionisti. Abbiamo intervistato oltre 70 persone. Alla fine ne abbiamo scelto circa 20, quelle che ci sembravano più rappresentative ». Stando attenti a « dare risalto alla diversità e alla varietà delle persone che nel frattempo conoscevamo », precisano.

Un fotogramma del film. Marco De Camillis, coreografo.

La nuova generazione

« Perché gli italiani che vivono a Lisbona sono effettivamente molto diversi tra loro ». Anche se negli ultimi anni si parla di Lisbona e del Portogallo soprattutto per via dei tanti pensionati che vi arrivano, attratti da una situazione fiscale più conveniente rispetto al loro Paese d’origine, « ci sono anche tante altre persone tra i 25 e i 45 anni che vivono e lavorano nella capitale portoghese ». I motivi concreti che portano tanti italiani a trasferirsi qui sono « il gran numero di call center che cercano madre lingua italiani, ad esempio, o le borse di studio universitarie che hanno dato la possibilità a molti di proseguire gli studi post-laurea ». Ma In Lisbon Storie è possibile ascoltare anche le testimonianze di operai, ristoratori, attori, incisori e altri artisti, tutti accomunati dall’amore per la città ma anche – era inevitabile – dalla saudade per l’Italia.

Un altro fotogramma del film. Daniela Ignazzitto, pianista, insegnante presso il Conservatorio di Lisbona

Una nostalgia a volte celata, dissimulata, stemperata dal successo o anche solo da una qualità di vita migliore. Altre volte dichiarata, esplicitata da sospiri e occhi lucidi. Il film, così, serve anche a « farsi una domanda sull’Europa, sulle sue contraddizioni », a riflettere « sul fenomeno dell’emigrazione intracomunitaria », del quale poco si parla. Ma soprattutto « è un documentario che ha una componente autobiografica, perché anche noi a volte ci siamo riconosciuti nelle parole degli intervistati », concludono Massimiliano, Daniele e Luca.

Come vedere il film

Il documentario, una produzione indipendente, dura 65 minuti e può essere scaricato al prezzo di 1€ attraverso il sito Lisbon Storie. Su YouTube è possibile visionarne una versione ridotta di 40 minuti. Per altre informazioni è possibile contattare direttamente gli autori attraverso la pagina Facebook del film.

Lisbon Storie: un documentario sugli italiani a Lisbona ultima modifica: 2018-11-30T06:58:49+00:00 da Marco Sabatino

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