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Gli indecisionisti: un nuovo collettivo artistico italiano nasce a Lisbona

Lo scorso giovedì 6 dicembre alla TascaMastai di Lisbona è avvenuto un fatto eccezionale o, quantomeno, non comune. Non capita tutti i giorni infatti di assistere alla nascita di un nuovo movimento artistico. Gli Indecisionisti, collettivo italiano ma idealmente apolide, talmente incerto su quale lingua parlare da introdursi con tre idiomi differenti, si è «presentato al mondo » nel corso del « primo evento indecisionista della storia ». Sebbene sia lecito supporre – senza alcuna ironia – che sia rimasto indeciso se farlo fino all’ultimo minuto.

Il cofondatore dell’Indecisionismo Andrea D’Angelo ha letto il manifesto del collettivo

Elogio del dubbio

L’attesa infatti è stata lunga. Piuttosto in ritardo rispetto all’orario prestabilito, gli artisti del collettivo hanno preso posto alle spalle del tavolino che gli è stato riservato dal celebre locale lisboeta, gremito di persone per l’occasione. Rompendo ogni indugio, lo scrittore Andrea D’Angelo – fondatore del movimento insieme alla pittrice e scrittrice Sabrina Bartolozzi – ha iniziato a leggere il manifesto del gruppo, che ad oggi conta quasi una ventina di membri sparsi tra Berlino e la capitale portoghese, tra scrittori, musicisti, scultori e architetti. « L’Indecisionismo non ha regole », così comincia il documento, che rivela sin da subito la sua ispirazione anarchica: « nasce dal riconoscimento di una realtà fattuale, che in termini di Zeitgeist rappresenta ciò che noi vediamo nel contemporaneo ».

La musicista Arianna Raffaelli ha suonato dei classici rivisti, basandosi su un sistema di “errori intenzionali”

Viene inevitabile il riferimento al Nichilismo e alla decadenza dei valori occidentali, tuttavia nell’indecisione “difesa” da questi artisti non è possibile intravedere alcuna forma di disfattismo o, peggio, di cinismo. Fermo restando che il Nichilismo assume diverse caratteristiche a seconda del contesto storico in cui si inquadra, le ipotesi sono due: o i ragazzi (il più “anziano” ha 34 anni) praticano una nuova forma di Nichilismo, costruita su misura della nuova “generazione dell’astensionismo”, o la loro è una mera ode al libero arbitrio. La loro « remissiva mancanza di posizione », infatti, rimanda a territori naif, ma tutt’altro che ingenui: palesa il desiderio di non scegliere, o di non essere forzati a scegliere, all’interno di una società che in maniera più o meno esplicita ci vorrebbe tutti costantemente sicuri di noi stessi, scevri di ogni (ragionevole) dubbio.

La fotografa Chiara Bruni ha presentato al pubblico il suo lavoro

La ricerca di un’identità

L’indecisione, o forse il diritto a essere indecisi, a rifiutare ogni etichetta, e a porsi di fronte al mondo con un’assoluta « mancanza di limiti » costituisce però l’unico vero trait d’union degli artisti che integrano il collettivo, le cui opere non presentano canoni estetici comuni, immediatamente riconoscibili come “indecisionisti”, né hanno intenzione di formularne. Questa mancanza di una definizione, per quanto fedele allo spirito e al nome del gruppo, risulta paradossalmente essere il suo grande limite. È nel suo essere « aperto a tutti coloro che si sentano indecisi » che il movimento perde gran parte del suo mordente, giacché la formula iniziale comprende tutto e il contrario di tutto, rendendo impossibile scorgere una qualche identità e, purtroppo, del carisma.

Fabio Fusillo, regista, ha proclamato in italiano il poema di Pessoa “Tabacaria”, che è stato letto anche in portoghese e francese.

L’esercizio intellettuale del Decostruzionismo, in questo caso, si rivela privo di un obiettivo estetico, troncando sul nascere ogni speculazione che potrebbe di buon grado essere fatta sullo stesso, e si pone appena come bacino di raccoglimento di una eterogenea massa di artisti. Mi si potrebbe obiettare, d’altronde, che identità e carisma sono caratteristiche proprie dell’uomo determinato e sicuro di sè; tuttavia ritengo che questi primi indecisionisti, ai quali riconosco singolarmente la forza dell’entusiasmo, il potere della creatività e, checché ne dicano loro stessi, una certa ratio costruttivista, siano assolutamente capaci di enunciare e sperimentare uno stile e una personalità collettiva.

Elisa Mariti, critica letteraria, e Marzia Michelizza, filosofa e scrittrice, hanno recitato “Tabacaria” in portoghese e francese

Conclusione

Affinché la loro (sacrosanta) “apologia dell’indefinito” non si perda nel paradosso di cui sopra, è necessario che si doti di una struttura. Di un profilo formale che pur nell’incertezza, nello sfumato, e nello stesso indefinibile riesca a fornire sostanza, e costituire materia di riflessione per lo spettatore. Ma questa è la mia opinione di critico, che si scopre preoccupantemente conservatore di fronte a qualcosa che, magari, non ha compreso appieno. E un pò invidio questi ragazzi perchè la mia posizione, a differenza della loro, mi impone di prendere una decisione, e il “sistema” all’interno del quale devo motivarla, delle regole. È una cosa abbastanza antipatica ma, come si dice, qualcuno deve pur farlo.

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Per rimanere aggiornati sulle attività degli indecisionisti è possibile visitare il loro blog o iscriversi alla loro pagina Facebook.

Gli indecisionisti: un nuovo collettivo artistico italiano nasce a Lisbona ultima modifica: 2018-12-12T06:02:19+00:00 da Marco Sabatino

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