Évora, capoluogo della regione portoghese dell’Alentejo, è stata scelta come Capitale Europea della Cultura per il 2027, insieme alla città lettone di Liepāja.
La nomina a Capitale Europea della Cultura è un’iniziativa dell’Unione Europea nata nel 1985, anno in cui la città scelta è stata Atene. Prima di Évora, altre tre città portoghesi sono state in passato Capitali Europee della Cultura. Si tratta di Lisbona (nel 1994), Porto (2001) e Guimarães (2012).
Le altre città lusitane candidate, Aveiro, Braga e Ponta Delgada (nelle isole Azzorre), nei prossimi anni saranno capitali culturali a livello nazionale. Per quanto riguarda Évora, i prossimi cinque anni serviranno per prepararsi all’evento, con l’ausilio di un finanziamento di 29 milioni di euro provenienti da fondi sia portoghesi che europei.
Évora, una città ricca di storia e tradizioni
Évora è il capoluogo dell’Alentejo, una vasta regione che occupa la maggior parte del Portogallo centro-meridionale. È una cittadina a misura d’uomo, come del resto tutto l’Alentejo, caratterizzato da uno stile di vita rurale e profondamente legato alle tradizioni. È inoltre una località ricca di storia e attrazioni culturali.
Il luogo in cui sorge fu abitato già dalla preistoria, come testimoniano i diversi siti megalitici presenti nei dintorni.
Nel periodo di dominazione romana, la città ebbe una certa rilevanza, rappresentando uno snodo importante della penisola Iberica. Plinio la citò, con il nome di Ebora Cerealis per l’abbondanza di prodotti agricoli locali. Successivamente, acquisì il nome di Liberalitas Julia, arricchendosi di diversi monumenti. Tuttora è possibile ammirare alcuni tracce di queste costruzioni del passato. Il monumento romano più emblematico della città e della regione è senz’altro il cosiddetto Tempio di Diana (molto probabilmente in realtà dedicato all’imperatore Augusto), che sorge a poca distanza dalla Sé Catedral, la cattedrale medievale più grande del Portogallo.
Altri punti di interesse sono l’Università, la seconda più antica del Portogallo (dopo quella di Coimbra), il Museo cittadino, Praça do Giraldo (il cuore della città) e la celebre Cappella delle Ossa, annessa alla Chiesa di San Francesco.
In realtà, l’intero centro storico, Patrimonio dell’Umanità Unesco dal 1986, merita di essere visitato. Con i suoi palazzi bianchi e la sua atmosfera rilassata, caratteristici dell’Alentejo, Évora è in grado di conquistare in poco tempo il visitatore.
Uno dei fiori all’occhiello della città è sicuramente la sua enogastronomia, caratterizzata da piatti dai sapori intensi, preparati in modo artigianale con ingredienti genuini, come l’eccellente olio d’oliva locale.
I vini corposi tipici dell’Alentejo stanno inoltre conquistando un pubblico sempre maggiore, a livello internazionale. Per questo motivo, Évora è spesso il punto di partenza o di arrivo di tour che non includono solo le attrazioni culturali della regione, ma anche una tappa in uno dei tanti agriturismi ed enoteche locali.
Il sito ufficiale dell’evento
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