La lunga carriera di Vittorio Gregotti e del suo celebre Studio, che ha chiuso nel 2017 dopo 43 anni di attività, è protagonista della mostra O Território da Arquitetura. Gregotti e Associados 1953-2017. Organizzata dal Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano e curata da Guido Morpurgo, che all’architetto piemontese ha recentemente dedicato un saggio edito da Rizzoli, può essere visitata fino a domenica 27 gennaio presso il Centro Culturale di Belém a Lisbona.
Un’opera emblematica
Il CCB celebra così il suo 25° anniversario, omaggiando uno dei suoi “creatori”. Gregotti infatti è responsabile, insieme all’architetto portoghese Manuel Salgado – attuale Assessore all’Urbanistica del municipio di Lisbona – del progetto dell’edificio, originalmente concepito per accogliere la sede della Presidenza portoghese della Comunità Europea e poi diventato uno poli culturali più attivi e prestigiosi del Paese, sede tra le altre cose del Museu Coleção Berardo, il principale museo d’Arte Moderna e Contemporanea della capitale.
Iniziato nel 1988 e terminato nel 1992, il CCB occupa ora un’area di 97.000 metri quadrati. Le pareti del complesso sono tutte ricoperte di pietra calcarea. Nonostante le iniziali polemiche, dovute all’elevata spesa pubblica (circa 27 milioni di escudos) e alla vicinanza della struttura col cinquecentesco Monastero dei Gerolamini, patrimonio dell’UNESCO, il progetto conquisterà nel 1993 il Premio Internazionale di Architettura in Pietra, venendo considerato una delle migliori tre opere dell’anno, ed è oggi uno degli edifici più visitati della città. Un successo e uno sfarzo che ancora stridono col fallimento di un’altra famosa opera di Gregotti, il quartiere ZEN di Palermo, simbolo di degrado e marginalizzazione. L’architetto ha sempre imputato il fallimento del progetto a infiltrazioni mafiose nella fase di appalto, che ne hanno di fatto proibito il completamento.
Il territorio dell’architettura
Un insuccesso che per certi versi conferisce umanità ad un percorso artistico che a posteriori potremmo tacciare di infallibilità, una cavalcata durata oltre sei decenni che ha visto Gregotti e la Gregotti Associati Srl firmare centinaia di progetti in Italia e nel resto del mondo. Il nome della mostra infatti cita apertamente Il territorio dell’architettura, titolo del primo libro di Gregotti, un vero e proprio manifesto programmatico pubblicato nel 1966 all’inizio della sua carriera, in cui l’autore riflette sul ruolo dell’architettura e su come essa dovrebbe relazionarsi con l’ambiente urbano.
Un piano ambizioso documentato attraverso progetti e modellini originali, oltre a riproduzioni e fotografie. La visita inizia con l’esposizione delle opere più recenti (in particolare in Africa e in Cina, con la costruzione della nuova città di Pujiang vicino a Shanghai) e attraverso un viaggio a ritroso nel tempo conduce alle primissime opere degli anni ’50, passando anche per i grandi e controversi progetti di edilizia popolare degli anni ’80.
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“O Território da Arquitetura. Gregotti e Associados 1953-2017”
Centro Cultural de Belém, Garagem Sul, Praça do Império, Lisbona
Fino a domenica 27 gennaio 2019
Orario: da martedì a domenica dalle 10:00 alle 18:00. Chiuso il lunedì. Ultima entrata alle 17:30
Entrata: 5 € – Gratis per minori di 18 anni.