Trovare lavoro a Lisbona: guida propositiva per i giovani italiani

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Trovare lavoro a Lisbona: i requisiti, le offerte e i documenti

Lisbona - Piazza del Commercio

A dispetto della pesante crisi che ha interessato il Portogallo, in particolare tra il 2010 e il 2015, Lisbona è rimasta una città competitiva. Grazie agli interventi riabilitativi, agli incentivi alle piccole e medie imprese, nonché ai numerosi riconoscimenti internazionali ricevuti proprio in quegli anni, la capitale portoghese ha conservato percentuali di imprenditoria giovanile praticamente identiche, se non superiori, a quelle pre-crisi. La vivacità culturale ed economica di Lisbona si manifesta oggi in decine di iniziative originali e nuovi business che hanno reso la città uno dei principali poli attrattivi d’Europa, per le imprese e per quei giovani in fuga da realtà meno stimolanti, come è il caso di migliaia di italiani. Come si fa dunque, se si è italiani, a trovare un buon lavoro a Lisbona? Esiste una via piuttosto facile. E un’altra più impervia, ma sicuramente più gratificante. Perchè pazienza, intraprendenza e una buona dose di adattabilità, premiano.

La lingua

Inutile negarlo: saper parlare il portoghese aiuta. Uno straniero che si presenta a un colloquio parlando la lingua locale è sempre apprezzato. Il portoghese, tra l’altro, è la sesta lingua più parlata al mondo, e il terzo idioma occidentale (dopo inglese e spagnolo): studiarlo un pò, prima di partire, rappresenta un ottimo investimento.

Lingua portoghese - mappa

La lingua portoghese è parlata da circa 240 milioni di persone in tutto il mondo. Immagine: wikipedia

Ad ogni modo, l’inglese è praticamente la seconda lingua del Paese, visto che la maggior parte dei portoghesi lo parla fluentemente. Se parlate la famosa lingua veicolare, quindi, non avrete particolari problemi, almeno nell’ambito lavorativo-professionale. Al contrario, l’inglese è spesso un fattore eliminatorio delle offerte di lavoro, soprattutto qui a Lisbona dove negli ultimi anni sono arrivati in massa francesi, spagnoli, russi e, appunto, italiani, per cui “semplificare” è diventato fondamentale. Ciò nonostante, è innegabile che sapere il portoghese può aprirvi maggiori porte. Se vi impegnate, un anno è più che sufficiente per parlarlo abbastanza bene. Esistono ottime risorse on-line che vi possono aiutare nello scopo, ma conviene sempre fare almeno un paio di mesi di lezioni, anche dopo l’arrivo.

Imparare il portoghese

Non solo libri: la conversazione è indispensabile

Esistono numerose scuole private in città, oltre ai “cursos livres” dell’Università, corsi serali aperti a tutti gli stranieri che vogliono apprendere o migliorare la loro conoscenza della lingua portoghese. Contemporaneamente leggete molto, attenuando la “fatica” scegliendo le letture in base ai vostri gusti: libri gialli, quotidiani, fumetti, riviste di moda o di automobili. Ma attenzione: non chiudetevi in un guscio. Uscite, conoscete gente, parlate, confrontatevi, mischiatevi al tessuto sociale di Lisbona. La storia del Portogallo, gli artisti, i poeti, i santi e i navigatori, la gastronomia: trasferirsi in un Paese straniero significa anche intraprendere un cammino verso l’integrazione. In questo senso conoscere la cultura del Paese che ci ospita è fondamentale e soprattutto arricchente!

Il curriculum

Colloquio di lavoro

Invio del CV e colloquio presenziale: le due tappe più “delicate”

Ora, il famigerato curriculum vitae. Sarebbe meglio se tu creassi un CV in inglese e avere una copia dello stesso anche in portoghese. Questo costituisce sicuramente un vantaggio. Per il resto, valgono le regole di sempre: evitate i papiri, siate onesti, concentratevi sul ruolo per il quale vi candidate. Se non cercate niente di particolare limitatevi alle esperienze più importanti, mettendo in risalto le vostre competenze e attitudini personali. Se non viene espressamente richiesto nell’annuncio di lavoro, evitate di inviare vostre foto insieme al CV, poiché una foto è spesso fuorviante se non addirittura superflua. Ovvio che poi presentarsi il più possibile in ordine al colloquio è consigliabile, sebbene questo dipenda anche dall’occasione, dal tipo di lavoro e quindi dal vostro buon senso. Va detto comunque che in Portogallo, per fortuna, l’aspetto fisico non è assolutamente considerato un fattore discriminatorio: siate voi stessi e andate tranquilli, che tatuaggi, piercing e dreadlocks non disturbano nessuno.

Le posizioni più richieste

Lisbona, non è un segreto, negli ultimi anni è diventata il paradiso dei Contact Center. Premesso che le condizioni possono cambiare di azienda in azienda, e di campagna in campagna – per cui esiste una vera e propria gerarchia dei lavoratori suddivisi per ruolo, cliente finale e impresa – un CC paga ancora abbastanza per mantenere una vita dignitosa, e al momento rappresenta la maniera più semplice e veloce di introdursi nel mondo del lavoro portoghese: oltre alla madrelingua e all’inglese il più delle volte non è richiesta nessuna competenza particolare (la formazione è a carico dell’azienda).

Sede Teleperformance a Lisbona

La sede della Teleperformance nel Parco delle Nazioni: l’azienda è tra quelle che più assumono madrelingua italiani

Un altro punto a favore è che mai si tratta di vendita, bensì di assistenza clienti (anche tecnica). Soprattutto negli ultimi 3-4 anni, migliaia di nostri connazionali sono arrivati a Lisbona grazie alle multinazionali che operano nel settore. Il problema è che negli ultimi anni sono notevolmente aumentati anche i prezzi delle stanze e degli appartamenti (ne parleremo dettagliatamente in un prossimo articolo), ragion per cui il potere economico di un lavoratore in affitto si è obiettivamente abbassato. Lisbona resta comunque una delle capitali più cheap d’Europa: sapersi “destreggiare” è d’obbligo, ma con le dritte giuste ce la si può ancora fare senza particolare stress.

Pizzaiolo Lisbona

La ristorazione è un altro settore sul quale puntare: negli ultimi anni ad esempio è molto cresciuta la richiesta di pizzaioli

Chi volesse tentare subito la “scorciatoia” linguistica può digitare su google.pt le parole “Emprego” + “Italiano” e spulciare tra i risultati, che al 90% saranno di imprese che cercano madrelingua italiani, e non sempre per metterli al numero verde di una stampante. C’è molta richiesta anche nell’ambito del turismo e della ristorazione, due dei settori più sviluppati del Paese: autisti, guide, traduttori e steward aeroportuali, camerieri, pizzaioli e cuochi. Per non parlare delle varie banche e multinazionali che ricercano agenti in terra portoghese, anche questo un settore in espansione.

I documenti

Sportello delle Finanças

Il NIF, o número de contribuinte, è fondamentale per lavorare in Portogallo

I documenti necessari per essere assunti da un’azienda portoghese sono sostanzialmente tre (ovviamente parliamo di cittadini comunitari): il número de contribuinte o NIF, l’equivalente del nostro codice fiscale, ottenibile presso qualunque sportello delle Finanças presentando la Carta d’Identità e una morada, ovvero un domicilio (che può anche essere provvisorio); il NIS, ottenibile presso lo sportello della Segurança Social (l’equivalente del nostro INPS) presentando il NIF e il documento di identità; un numero di Conto Bancario registrato presso la sede di una banca nazionale o presente in Portogallo. Tutti questi uffici sono presenti nelle installazioni della Loja do Cidadão, che permette di sbrigare in un unico luogo tutta la documentazione necessaria. Alcune imprese richiedono anche il Registo Criminal, un certificato che presenta la fedina penale. Anche questo è richiedibile presso gli appositi sportelli alla Loja do Cidadão, mediante presentazione del documento d’identità.

Trovare lavoro a Lisbona: i requisiti, le offerte e i documenti ultima modifica: 2019-02-03T11:18:23+00:00 da Marco Sabatino

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