Lisbona. Il 10 luglio 1902 apre le porte al pubblico l’Elevador de Santa Justa, un colosso metallico di 45 metri che svetta sulla Baixa, il centro storico della capitale portoghese. Un “ascensore” che collega la parte bassa della città alla collina sulla quale è situato l’elegante quartiere Chiado, e dal quale è possibile godere di una magnifica vista panoramica.
Una struttura pioneristica
Quel giorno di luglio, sotto l’occhio vigile e curioso della folla intervenuta all’inaugurazione, le cabine all’interno dell’Elevador trasportarono i loro primi passeggeri “civili”, rappresentanti della stampa e delle istituzioni. Un trionfo sottolineato da una banda che suonava l’inno nazionale e dal lancio di fuochi d’artificio. Per ironia della sorte Raoul Mesnier du Ponsard, che aveva progettato e fortemente voluto la costruzione dell’Elevador, non potè partecipare alla cerimonia a causa di un attacco di sciatica. L’ingegnere che aveva già dotato Lisbona della sua prima funicolare, l’Elevador do Lavra (1884), e che passerà alla storia per le sue numerose imprese, mancò al debutto di quella che forse è la sua opera più audace.
Per l’epoca in cui fu realizzata, infatti, la costruzione rappresentava qualcosa di assolutamente azzardato e avveniristico per il Portogallo: un’imponente torre di ferro che si solleva a quasi 50 metri da terra, collegata da un cavalcavia lungo 25 metri e sostenuto da un solo pilastro di cemento armato, alla collina sovrastante. Le tecniche e i materiali utilizzati, che si rifanno a quelli impiegati per la costruzione della ben più celebre Torre Eiffel (1889), furono una vera novità per la città e per tutto il Paese. A differenza della rinomata torre parigina, però, l’Elevador ebbe da subito un valore “funzionale”, risolvendo quello che fino ad allora era stato un problema per Lisbona, ovvero come scalare la ripida collina dello Chiado soprattutto sotto il cocente sole estivo. Il mezzo milione di biglietti venduti alla fine del primo anno di attività dell’Elevador – quasi 1370 passeggeri al giorno – dimostrò la straordinaria utilità di quest’opera.
L’utile e il dilettevole
L’elevador è anche una mirabile opera architettonica. I migliaia di residenti e turisti che ogni giorno lo utilizzano possono, oltre che usufruire di un provvidenziale servizio, ammirarne i raffinati particolari, a partire dalla struttura esterna: le travi di ferro e i sostegni trasversali sono stati sapientemente modellati in archi neogotici, in 6 “piani” composti da finestre quadrifore. La salita avviene all’interno di due cabine in legno verniciato, rivestite da grandi specchi e decorate con raffinati particolari in ottone.
Ciò nonostante il design dell’Elevador non è lo spettacolo più grande. Una volta arrivati alla “veranda” rettangolare è possibile ammirare quasi a 360° la città bassa, dall’Arco Trionfale di Rua Augusta al Castello di San Giorgio, dalla Piazza Dom Predro IV alla lontana collina dove sorge il quartiere di Graça. Ma non è finita, perché dalla veranda è possibile accedere, attraverso delle scale a chiocciola, al terrazzo superiore dove si resta completamente rapiti dalla brillante grandezza del Fiume Tago, spesso attraversato da grandi navi da crociera.
Insomma, una posizione privilegiata per fotografare la città dall’alto, approfittando anche delle suggestive luci notturne. L’Elevador infatti funziona tutti i giorni dalle 07:30 alle 23:00 (fino alle 21:00 da novembre a aprile); il costo del biglietto, acquistabile esclusivamente “a bordo”, è di 5,15€ e include 2 viaggi e l’accesso al terrazzo.