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Luis Figo, il primo grande numero sette portoghese

Luis Figo All'inter

Sebbene Cristiano Ronaldo si sia imposto come il calciatore indiscutibilmente più forte e decisivo della storia del calcio portoghese, c’è un altro numero 7 che, prima di lui, ha conquistato i grandi club d’Europa con i suoi dribbling e le sue giocate. Si tratta di Luis Figo, anch’egli cresciuto nel prolifico vivaio dello Sporting Lisbona, per poi passare per il Barcellona, il Real Madrid e l’Inter.

Gli esordi

Luís Filipe Madeira Caeiro Figo nasce ad Almada, a pochi chilometri da Lisbona, il 4 novembre del 1972. Il ragazzino comincia a tirare i primi calci ad un pallone nella squadra dell’União Futebol Clube “Os Pastilhas“. Quando il piccolo club fallisce, Figo si trasferisce allo Sporting, dove esordisce in prima squadra a nemmeno 17 anni. Ala destra molto tecnica, dotata di un dribbling ubriacante ed un cross al millimetro, sin da giovane mostra le sue qualità nelle nazionali giovanili. Con il Portogallo, infatti, vince prima l’Europeo Under 16 nel 1989, e dopo 2 anni, il Mondiale Under 20. I successi con lo Sporting, invece, si limitano ad una Coppa del Portogallo, vinta nel 1995.

Luis Figo al Barcellona

Un giovanissimo Figo al Barcellona. Fonte: Barca Blaugranes

Nel frattempo il calciatore trova un accordo per passare alla Juventus. Firma infatti un triennale con i bianconeri ma, pentito, lo disdice con una lettera e si accorda col Parma. L’UEFA indaga sulla situazione e decide di annullare entrambi i trasferimenti imponendo a Figo una squalifica che non gli permetterà di firmare con nessun club italiano per 2 anni. Poco male per il campione portoghese, che si accasa al Barcellona, dove resta 5 anni. Qui contribuisce ad arricchire il palmarès del club con due campionati, due Coppe del Re, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa europea e una Supercoppa di Spagna, ottenuti in 249 presenze, condite da 45 reti complessive. L’ultimo anno in Catalogna gioca una stagione strepitosa, che gli varrà la vittoria del Pallone d’oro e la nomina come Fifa World Player. Dopo aver consumato, però, un tradimento difficile da digerire per i tifosi blaugrana…

Figo Bola De Ouro

Figo ha vinto il Pallone d’oro nel 2000

Il tradimento “blanco” e la chiusura di carriera all’Inter

Nel luglio del 2000, infatti, Luis Figo passa al Real Madrid per la cifra mostruosa di 140 miliardi di lire. L’onta non sarà mai dimenticata dai tifosi del Barça che, durante un clásico nel 2002 gli lanciano in campo, tra le latre cose, una testa di maiale. Coi Blancos il portoghese resta 5 anni e, per la prima volta, riesce ad alzare il trofeo europeo più prestigioso: la Champions League, vinta nel 2002. A Madrid il portoghese può vantare anche la vittoria di 2 campionati, una Supercoppa Europa e della Coppa Intercontinentale. Nell’agosto del 20o5 si concretizza il suo terzo trasferimento ad una grande d’Europa. Passa infatti all’Inter, assieme al compagno di squadra Walter Samuel. Coi neroazzurri vince 4 scudetti consecutivi (il primo a tavolino), una Coppa Italia e 3 Supercoppe Nazionali, la prima delle quali, nel 2006, decisa da una sua punizione diretta.

Figo Real Madxrid

La testa di maiale lanciata dai tifosi del Barcellona contro Figo allo stadio dei catalani il 23 novembre 2002

I rapporti non idilliaci col tecnico Mancini (nel 2007 si rifiuta di entrare in campo in un Inter-Liverpool di Champions) ed una frattura del perone causata da uno scontro col bianconero Nedved, ne condizionano l’apporto alla causa interista. Il Figo italiano è un grande uomo spogliatoio, ma in campo è la copia sbiadita del campione che ha brillato in Liga. Nel 2008-09 gioca la sua ultima stagione in carriera, convinto a restare dal connazionale Josè Mourinho. Chiuderà con 140 presenze in nerazzurro, condite con soli 11 centri.

Figo in Nazionale

Luis Figo con la maglia della nazionale lusitana

Luis Figo con la maglia della nazionale lusitana. Fonte: Youtube

Il giocatore figura al secondo posto nella classifica di presenze nella Nazionale portoghese (127 presenze e 32 reti). Tuttavia con la Seleção, Figo non riuscirà mai a conquistare un titolo. All’Europeo 2004 perde la finale con la Grecia. Due anni dopo, manca il terzo posto ai Mondiali del 2006, giocati da capitano. Una volta terminata la carriera da calciatore, Figo ha intrapreso quella dirigenziale all’Inter. Qui è stato uno dei fautori del progetto Inter Campus, presentato a New York nel 2012. Nel 2015, invece, si è candidato alla presidenza della Fifa, per poi ritirare la candidatura nel mese di maggio. Ha ricoperto, inoltre le cariche istituzionali di football advisor e ambasciatore per l’UEFA, oltre ad essere scelto come ambasciatore per l’Europeo del 2020, che si giocherà negli stadi di tutta Europa. Per continuare a tramandare il verbo calcistico in Europa e nel mondo come faceva con quella palla tra i piedi scorazzando sulla fascia destra.

Luis Figo, il primo grande numero sette portoghese ultima modifica: 2019-06-28T06:12:17+01:00 da Luigi Bove

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