Chiunque passi da Rossio non può che fermarsi affascinato di fronte alle imponenti vetrine del “Mundo fantástico da sardinha portuguesa“. Il negozio, aperto nel 2016, vende appena latte di sardine sott’olio, rigorosamente Made in Portugal. Una decorazione multicolore ispirata alle fiere popolari, con giostre in miniatura realmente funzionanti, fa da cornice a quello che ormai è diventato un vero e proprio simbolo del Paese, e in particolare della città di Lisbona. Oggi sono una moda che genera succosi profitti, ma mantengono la loro connotazione povera. Da antico cibo delle classi meno abbienti a specialità gourmet e claim pubblicitario: le sardine sono qui per restare.
Centinaia di lattine di sardine suddivise per “annata” all’interno di un negozio a Rossio
Il sapore della tradizione
L’importanza delle sardine, e la loro valenza di simbolo della città, è testimoniato anche dalla loro onnipresenza – sottoforma di portachiavi, calamite, statuine di ceramica – in tutti i bazar di souvenir che tappezzano il centro storico di Lisbona. Accanto a un modellino dei tram e alle riproduzioni della Torre di Belém, troverete senz’altro anche un gingillo con le sembianze di questo piccolo pesce, comune sulle coste atlantiche di Francia e Marocco. La sardina è così ben inserita nella cultura portoghese da apparire in libri e testi di numerose canzoni, e persino nella genealogia, come cognome di alcune famiglie. I portoghesi la consumano tradizionalmente grigliata, acconpagnata da patate lesse e insalata o “a solo”, adagiata su una spessa fetta di pane.
Grigliate, con patate lesse e insalata: così si consumano tradizionalmente le sardine in Portogallo
Naturalmente, questa tradizione è tipicamente associata alla stagione in cui il loro sapore è migliore. Ecco perché le sardine sono l’emblema culinario delle Festas popolari di giugno. È infatti in questo momento dell’anno che il pesce è grasso, la sua pelle viene facilmente rilasciata e il suo grasso rapidamente assorbito dal pane. Il suo consumo era molto diffuso già tra le colonie romane e divenne comune nel Medioevo soprattutto tra le fasce meno agiate della popolazione, a causa della sua abbondanza e, quindi, della sua economicità. Tra il XIX e il XX secolo le sardine erano il pesce più consumato dalle famiglie che abitavano le zone rurali del Paese. Furono loro a introdurle nel menu delle festas, popolarizzandole.
Le sardine grigliate sono l’emblema culinario delle “Festas de Lisboa”
La sardina divenne così un prodotto tipico, al pari del più nobile baccalà. Le prime fabbriche di conserve aprirono nella prima metà del secolo XX nella zona di Setúbal, a circa 45 km dalla capitale. Oggi ne esistono diverse. Rappresentano una buona fetta del fatturato industriale del Paese, che ogni anno esporta migliaia di tonnellate di lattine all’estero.
Icona del marketing
Oltre a guardagnarsi un posto di rilievo nella gastronomia portoghese, quindi, questo pesce è diventato sinonimo di affari d’oro. La sua diffusione ne ha recentemente fatto un’icona pop, spendibile in operazioni di marketing. Magliette, cappellini, spille e adesivi: difficile trovare una campagna relazionata al turismo de Lisboa che non contempli anche le sardine.
Le “sardine” vincitrici dell’edizione 2019 del concorso
Dal 2003 sono le protagoniste di un concorso artistico patrocinato dal Comune e dall’EGEAC (società responsabile della gestione di alcuni degli spazi culturali più emblematici della città). Gli artisti sono chiamati a interpretare tutti gli aspetti della città di Lisbona usando come pattern la sagoma di una sardina. Migliaia di proposte competono ogni anno in questo particolare contest che premia la fantasia, l’originalità e l’audacia.
