Una struttura futuristica che quasi ricorda una navicella spaziale, ricoperta di azulejos, tipico elemento decorativo portoghese. Il MAAT (Museu de Arte Arquitetura e Tecnologia) di Lisbona, progettato dal pluripremiato architetto britannico Amanda Levete, sorge sulle rive del fiume Tago a Belém, in una delle zone della città più ricche di monumenti storici.
Trascorso da poco il terzo anniversario
Sono passati pochi giorni dal terzo anniversario del MAAT, inaugurato il 4 ottobre 2016. Il museo, nato con l’idea di abbracciare tre grandi discipline – Arte, Architettura e Tecnologia – in un unico spazio di scoperta e dibattito, comprende quattro aree espositive per un totale di circa 3.000 metri quadrati. L’architetto Amanda Levete ha concepito una struttura dal design futuristico, che omaggia il lato più avanguardista dell’architettura portoghese, mantenendo però un elemento di continuità con la tradizione e la storia del Paese. L’edificio infatti possiede una facciata ricoperta da quasi 15.000 azulejos smaltati, piastrelle tridimensionali che riflettono le brillanti acque del Tago.
La struttura risulta così imponente ma allo stesso tempo leggera e sinuosa, in contrasto con altri monumenti storici della zona, che presentano linee più “rigide”. L’ingresso è caratterizzato da una scalinata aperta sull’acqua, come una sorta di onda che emerge dal fiume. Un terrazzo percorribile sul tetto offre una vista mozzafiato sul Ponte 25 de Abril e il margine sud del Tago, richiamando un altro tipico elemento della città, i celebri miradouros. Una incredibile luminosità, regalata all’edificio dalle piastrelle, completa il quadro di quest’opera assolutamente straordinaria, che costituisce uno splendido connubio tra le meraviglie della natura e l’intervento dell’uomo.
La mission del MAAT
Il topic del museo, come detto, è riassumibile in un quanto mai opportuno parallelo tra Arte, Architettura e moderne tecnologie. Un progetto espositivo volto alla riflessione critica sulla relazione che lega queste tre aree e il loro peso sulla contemporaneità.
Grande spazio riceve anche la collezione di arte contemporanea della Fondazione EDP, la società elettrica portoghese. Opere e installazioni legati al mondo della fotografia, del cinema della musica e delle arti in generale vanno a completare un concetto museale assolutamente innovativo. Che proietta Lisbona, ancora una volta, fra le grandi capitali europee anche sotto il segno della modernità.